Addio a Paul Newman, gli occhi più belli di Hollywood
Scomparso a 83 anni, era da tempo malato
- La filmografia
Gli occhi più belli di Hollywood si sono chiusi per sempre. Paul Newman è morto all'età di 83 anni per un tumore ai polmoni. Il 31 luglio l'attore aveva completato l'ultimo ciclo di chemioterapia al Weill Cornell Medical Center di New York e aveva deciso di trascorrere gli ultimi giorni di vita a casa con la moglie Joanne Woodward, con cui era sposato dal 1958.
Newman era nato il 26 gennaio del 1925 a Cleveland da un negoziante di origini tedesche e da una donna ungherese. Quando, nel 1949, il padre morì, si dedicò per un paio d'anni all'attività commerciale di famiglia, per poi lasciare tutto in mano al fratello e trasferirsi in Connecticut per iscriversi alla School of Drama di Yale. Nel '52 arrivò a New York per seguire i corsi dell'Actor's Studio e iniziò a recitare a Broadway. Il debutto cinematografico avvenne nel 1954 con il kolossal Il calice d'argento, ma il vero successo arrivò due anni dopo con il ruolo di Rocky Graziano in Lassù qualcuno mi ama. Alla fine degli anni Cinquanta Newman divenne "la star" di Hollywood, più volitiva e meno maledetta di James Dean e Marlon Brando: recitò accanto a Orson Welles nel '58 ne La lunga estate calda, con Liz Taylor in La gatta sul tetto che scotta, e conquistò il pubblico con l'interpretazione del giocatore di biliardo ne Lo spaccone. Negli anni Sessanta fu protagonista di alcuni dei più grandi successi della storia di Hollywood: Intrigo a Stoccolma, Il sipario strappato di Alfred Hitchock, Nik mano fredda, Butch Cassidy. Nel decennio successivo fu protagonista, fra gli altri, di due celebri film come La stangata e il kolossal Inferno di cristallo. Nell'81 fu diretto da Sidney Pollack in Diritto di cronaca nel ruolo di un presunto mafioso perseguitato dalla stampa, nell'82 da Sidney Lumet ne Il verdetto, nel ruolo di un avvocato alcolizzato ma a suo modo eroico, e nell'86 da Martin Scorsese ne Il colore dei soldi, con cui vinse finalmente un Oscar. L'attore ebbe una nomination anche nel 2003 per la sua ultima interpretazione in Era mio padre di Sam Mendes.
Oltre al cinema la sua grande passione erano le corse automobilistiche: nel 1979 partecipò alla 24ore di Le Mans alla guida di una Porsche, mentre nel 2000 rischiò la vita in un incidente sul circuito di Daytona. Liberal convinto, era spesso in prima fila nelle manifestazioni per i diritti umani. Nell'82 fondò la "Newman's own", azienda alimentare specializzata in produzioni biologiche i cui ricavati vengono devoluti in beneficenza. Newman oltre alla moglie lascia cinque figlie, due nate dal primo matrimonio con Jackie Witte, Susan e Stephanie, tre nate dall'unione con la Woodward: Nell, Melissa e Claire. Il suo unico figlio maschio, Scott, morì di overdose nel 1978.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile!
Articolo tratto da cinema & tv