La Soprintendente ha concluso l’iter burocratico per il restauro, ora serve una spinta politicaUn appello per la rinascita della
Tonnara di Santa Panagia.
A lanciarlo è la Soprintendenza che ha esaurito tutte le procedure di sua competenza per trasformare il sito nell’unico
museo paleontologico dell’intero meridione.
Il progetto ha superato tutti i tre passaggi di competenza dell’ente: è esecutivo, è definitivo, cioè approvato in conferenza dei servizi da tutti i soggetti istituzionali coinvolti.
L’opera risulta anche già finanziata dalla Regione la quale ha attinto alle cosiddette «risorse liberate» dei fondi Por per realizzarla.
Si tratta di circa undici milioni di euro, un sostanzioso impegno di spesa che la Soprintendenza ha tentato di non fare lievitare, gli uffici si sono infatti messi al lavoro aggiornando il progetto, secondo il nuovo prezziario regionale in ossequio alla nuova legge 20 dell’agosto 2007.
«La Regione tuttavia - spiega la soprintendente Mariella Muti - ha difficoltà a reperire concretamente tali fondi e per questo vorrei fare un appello alla nostra deputazione regionale affinché si attivi per superare
questa fase di impasse.
La Tonnara è destinata a diventare un luogo di prestigio, il simbolo della riqualificazione della zona industriale visto che si affaccia sulla baia di Augusta e Priolo e si sposa con il parco delle mura dionigiane.
Il progetto individua le varie utilizzazionei dei blocchi edilizi e degli spazi presenti.
Ci sarà posto per laboratori didattici e di restauro, per i preziosi reperti provenienti dall’area del Fusco e sono previsti spazi espositivi.
Si sa già che l’intera sala, per il momento solo denominata «B», ospiterà lo scheletro della balenottera rinvenuta nel corso degli scavi nell’ospedale civico siracusano, candidata a diventare l’attrazione principale del museo.
L’intervento di recupero comprende oltre alle fabbriche della Tonnara, anche l’ex caserma della guardia di finanza, fabbricato esterno all’impianto ma ubicato nell’area di pertinenza dell’ex stabilimento, che risulta
già espropriata.
«Il futuro museo paleontologico - conclude la Muti - riveste una grande importanza per la sua unicità anche sotto il profilo turistico, per questo vorrei invitare i politici siracusani ad attivarsi per sollecitare il reperimento delle somme e realizzare un’opera che darebbe lustro alla città».
GRAZIELLA AMBROGIO - La SICILIA