E' morta avvelenata l'orsa trovata nel Parco Nazionale d'Abruzzo
Prima di morire l'orsa ha sofferto e la sua agonia non e' stata breve. Lo hanno raccontato le guardie forestali che hanno ritrovato la carcassa dell'animale
dopo essere stati avvertiti da alcuni operai forestali. La localita' nella quale l'animale e' stato trovato e' impervia, a 1300 metri d'altitudine, a Colle Terzone, localita' Fontana di Licia, nel comune di Lecce dei Marsi, nella zona di rispetto del Parco.
"Aveva la lingua serrata tra i denti e intorno c'erano tracce di sterco non duro - ha spiegato il responsabile del Corpo Forestale di Pescasseroli Luciano Sammarone - La propensione per la morte - massimo 48 ore fa - dovuta ad avvelenamento viene da questo modo di ritrovamento. C'e' un buco sopra una spalla e alcune parti della carcassa erano state gia' mangiate da insetti, uccelli o predatori. Ma non ha evidenti ferite esterne". Ad un primo esame quindi non pare una morte dovuta a trauma o a colpo d'arma da fuoco.
E' il quarto esemplare di orso trovato morto da settembre
Gli altri tre furono ritrovati in zone piu' battute, questo in una localita' lontana da vie di comunicazione.
Anche se dalla Procura di Avezzano (L'Aquila) c'e' ancora il massimo riserbo sulle cause che portarono alla morte degli esemplari dello scorso anno, e' ormai certo che a determinare il decesso degli orsi fu un "principio attivo utilizzato in agricoltura", ha continuato Sammarone.
Il che significa che anche in questo caso l'orsa femmina di 7 anni e del peso di 70/80 kg - un esemplare non monitorato dal Parco Nazionale e privo di collare - potrebbe aver mangiato carogne avvelenate per altri motivi. Vacche, pecore, cavalli avvelenati per essere eliminati e non per fungere da esche o trappole, secondo questa ipotesi, che verra' comunque esaminata gia' nella giornata di domani quando la carcassa della bestia verra' analizzata nello Zooprofilattico di Teramo dove e' stata trasportata.
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