di Fistadantilus il 22 mag 2006 11:39
Davvero riflessiva Edes!
Io per esperienza, non ero mai stato fuori per lungo tempo prima di partire in quel lontano 22 Agosto del 1996, se non per una gita scolastica in Toscana.
Ricordo per sempre il mio stato d'animo a pezzi. Avevo voglia di cambiare vita lavorativa, il sud non mi prometteva niente, e tutti i miei sforzi per evitare l'immigrazione erano risultati vani.
Mi cominciava a mancare la famiglia, il paese, e le vecchie abitudini di chi sta in casa con i genitori, ma una cosa che mi mancava terribilmente era allontanarmi dal mio amato nipotino di tre anni, che vedevo come un figlio. Mi mancava tantissimo, e tantissimo, sapevo, mancavo a lui.
Il viaggio non fu dei più felici, il mio amico aveva insistito di prendere come mezzo il treno e non l'aereo, sicuramente perché costava di più. Immaginatevi i soliti vagoni super affollati. io avevo il numero prenotato per fortuna, ma la notte non riuscivo a chiudere occhio, soprattutto perché soffrivo terribilmente di rinite allergica, ed avevo anche il naso così chiuso che avevo bisogno di respirare e andare verso spazi aperti, e la cabina mi soffocava. Nonostante avessi il numero riservato decisi di dormire come molti altri steso sul corridoio. Che viaggio da incubo... odio i treni! Il treno bestiame finalmente arrivo senza troppo ritardo a Milano, e da lì presi la coincidenza per Brescia. Sapevo una cosa però, che da quella città non sarei mai andato più, una convinzione che faceva fatica a sopraffare la voglia di ritornare giù. Dopo quasi 10 anni la voglia non è cambiata, anzi adesso ha ripreso a sperare dopo la frenata per colpa di quell'imbecille di primo ministro che abbiamo avuto fino a qualche mese fa.
Voglio ritornare!!!
Fistadantilus