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Storia qualunque di un emigrante qualunque.

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Storia qualunque di un emigrante qualunque.

Messaggiodi Evaluna il 30 mag 2008 21:30

La banchina del porto è gremita di folla. Un uomo si trascina dietro una valigia legata con un pezzo di spago. Si ferma, si guarda intorno e con un cenno della mano fa segno ad una donna e a due fanciulli di avvicinarsi.

La grande mano callosa si sporge sulle teste dei bambini, li sfiora con una carezza breve, da uomo, perchè si sà - i figli si baciano solo durante il sonno.- La donna ha lo sguardo triste, un fazzoletto in testa per riparasi dal forte sole, un abito consunto dal tempo e dalla miseria...

Presto ! Non c'è più tempo per i saluti, per i gesti d'affetto...la nave sta per partire e bisogna affrettarsi a salire.

L'uomo asciuga il sudore della fronte e passa un dito su una vigliacca lacrima che lo sorprende debole, lui che debole non vuol essere considerato.

Sale la passerella, prende posto sul ponte e con sguardo gia lontano, si accinge a salutare la moglie ed i figli.

Parte...il più piccolo dei bambini, un maschietto indebolito dalla fame, raccoglie tutte le forze che ha e corre per qualche metro lungo la banchina verso quella nave che pian piano si allontana. La sua voce grida qualcosa che l'uomo non può più udire ma che può capire.

La folla si è dispersa in fretta. Sul chiaro cemento del porto sono rimaste solo tre figure : una donna intenta a pregare affinchè il suo uomo faccia buon viaggio ma soprattutto, che possa tornare da lei e i suoi bambini. Una femminuccia con il viso rivolto verso il basso e un maschietto troppo magro.

Non ancora troppo lontano... l'uomo slaccia il nodo dello spago e dalla vecchia valigia tira fuori una foto gia consunta dalla nostalgia.Una piccola famiglia in bianco e nero che sorride verso l'obiettivo, forse ignara o forse già consapevole di ciò che sarà...


Questa breve storia fa parte dei ricordi della mia famiglia fin dalla fine degli anni '50, periodo in cui si sono svolte le vicende raccontate. Grazie al cielo, i protagonisti della vicenda hanno avuto fortuna, si sono ritrovati dopo pochi anni e si sono ricongiunti in una terra nuova ma, felici di stare finalmente insieme.

Io come molti conosco bene il dramma degli emigranti perchè, nella mia famiglia sono stati in molti a dover partire chi per l'Australia, la Germania, il nord Italia, gli U.S.A, il Belgio...

C'è chi è tornato, altri si sono ormai stabiliti altrove ma per tutti è fortissimo il legame con la terra natia, con le origini della propria famiglia. Legame che si vede e si sente, quasi fosse materia, quando questi ultimi per un periodo riescono a tornare a "casa".

Si riempiono lo sguardo con tutto quello che li circonda perchè, - servirà una scorta di ricordi durante i momenti bui. - Non pensano a quello che non va perchè troppo occupati a godersi ciò che per tanto, troppo tempo, è stato loro negato dalla distanza.

La loro forza è la nostra, il loro dolore è simile al nostro, i loro ricordi si mescolano ai nostri, il loro dialetto imbastardito dalle lingue straniere ritorna ad essere cosa viva, la loro vita si completa come un rompicapo in cui un pezzo smarrito e poi ritrovato, viene rimesso finalmente al suo posto.

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Re: Storia qualunque di un emigrante qualunque.

Messaggiodi blanche il 30 mag 2008 23:27

mi hai riportato alla mente le storie che da bambina mi raccontavano in casa...
il nonno di mio padre, il fratello di mio nonno, la nonna di mia madre, mio zio...e nemmeno un anno fa l'ho vissuto con mia cugina e suo marito, anche se poi loro son tornati...potenzialmente in 3 :oops:
Siamo come la luna: non sempre si riesce a mostrare il nostro lato splendente...quello che tutti vorrebbero vedere!
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Re: Storia qualunque di un emigrante qualunque.

Messaggiodi Evaluna il 30 mag 2008 23:51

Si, queste storie credo siano comuni a buona parte degli italiani, soprattutto quelli del sud. :roll:

Ragionandoci, anche se per poco tempo anche io e BodyG. siamo stati emigranti ( lui per anni ), dal sud al nord del paese. :roll:

Per fortuna, però, siamo riusciti in qualche modo e non senza enormi sacrifici, a ristabilirci qui in città. :wink:
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Re: Storia qualunque di un emigrante qualunque.

Messaggiodi Bodyguard il 24 ago 2008 23:41

Non c'è neanche bisogno di andare troppo lontano per sentirsi "emigrante". Lo si è sempre quando nel cuore è troppo forte la nostalgia per la propria città.
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Re: Storia qualunque di un emigrante qualunque.

Messaggiodi antoniorandazzo il 25 ago 2008 02:10

Quoto in pieno, e però aggiungo il proverbio egiziano: dove stendi il tappeto, la è la tua casa.
Anch'io partii un giorno per altri lidi rimanendo lontano 21 anni perchè spesso la nostra terra è "MATRASCIA" per i suoi figli costretti ad emigrare.
Meditiamo insieme anche sul fenomeno immigrazione sicuramente ci aiuterà a meglio comprendere i disagi di tante povere persone costrette a lasciare la loro terra, spesso, per fame, guerra o dittature.
Buona notte a tutti
p.s. queste mi sembra chiariscono meglio il concetto:

CHIÙ SUGNU LUNTANU E CHIÙ TI VOGGHIU BENI
AMATA TERRA MIA SICILIA BEDDA
MA GN- IONNU GGIURU CA RITONNU
SUGNU LUNTANU CHIUSU COMU N'ACEDDU NTA NA CAGGIA R'ORU
CANTU PPI RAGGIA IE NO P'AMURI MAIARA MATTRI CHINA RI RICCHIZZI
PI FAMI MA PPÒ FARI A TRUSCITEDDA RI SPIRANZI
CHIANGIU CA PPO LASSARI U SULI CA STATI IE MENNU 'NFFOCA IE U MARI BBLÙ
VITUVU SUGNU ANCHI SE TRUVAI TRAVAGGHIU PANI PRUVURENZA E DIGNITÀ
MA A QUALI PREZZU MATRIGNA TERRA MIA CA MI SGRAVASTI
TI SONNU NOTTI E GHIONNU MA TI GIURU CA RITONNU


DA SIRACUSA AD ORTIGIA IRI E VINIRI
E IL SOGNO CONTINUA….
"NON MI LASCERÒ RUBARE I SOGNI"

'NSEMI A TANTI AMICI
PARTII NEL SESSANTA IN CERCA DI FUTURO
U CIAURU RA TERRA
AVEVU RINTRA O CORI
PROVINCIA BABBA ERI
QUANNU TI LASSAI
VISSI LONTANO
ALIMENTANDO SOGNI
NON VIDI MENO MALE
IL TUO DESTINO AVVERSO
PIANGEVA IL MIO CUORE
PER TE ORTIGIA BELLA
AL RICORDO TREMAVO
SAPENDOTI LONTANA
VENNI
ME NE DOLGO
NON SEI QUELLA DI UN TEMPO
SUGNU 'NSUCCUMATU E VOJU JTTARI VUCI
QUELLO CHE PENSO L'HO DETTO SCOLPENDO
QUELLO CHE RICORDO L'HO SCRISSI NEL MIO LIBRO
QUELLO CHE SPERO
A VUI SARAUSANI VU RICU BABBU BABBU
I SPIRANZI C'AVEMU VANU ZAPPULIATI
I PIANTI PI CRISCIRI, VANU ABBIVIRATI
RICUMINCIAMU 'NSEMI
SPIRANNU U MEGGHIU TEMPU
Quando una menzogna ha già fatto il giro del mondo, la verità deve ancora calzare gli scarponi, ma prima o poi trionfa
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